E’ odioso essere
commissariati, essere cittadini di uno Stato a sovranità limitata, a cui
premier stranieri dettano l’agenda delle riforme e impongono tre giorni
di tempo per dare risposte. È irritante assistere ai risolini e agli ammiccamenti di Merkel e Sarkozy quando sentono parlare d’Italia e di Berlusconi: ciò non è accettabile ed è irrispettoso. È umiliante ascoltare che l’Europa ci considera alla stregua della Grecia, anzi - a quanto ci risulta - al vertice di ieri è stato detto che «in questo momento non solo l’Italia è in pericolo, ma è il pericolo». Il rispetto però ce lo si conquista con la credibilità e mantenendo gli impegni e tutto questo a noi manca da troppo tempo. Siamo il malato d’Europa perché il governo è paralizzato e non riesce a indicare una direzione di crescita e riforme. In tutto il Continente, pur tra mille divisioni, si concorda su una cosa: o il premier italiano cambia improvvisamente marcia o - per il bene di tutti - si fa da parte seguendo l’esempio spagnolo. |
lunedì 24 ottobre 2011
Commissariati
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Condivido. Calabresi dimentica però una cosa. Se l'Italia è considerata IL problema, è dovuuto all'incapacità di questo governo (che va rimosso quanto prima) E dall'assenza di credibili riformatori per il dopo Berlusconi.
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