L’Università degli Studi dell’Insubria, un (purtroppo) anonimo “imprenditore” bergamasco, e il Senatore Laboccetta sono i protagonisti di quelle storie che mi piace definire "familismo padano": massimizzazione dei propri vantaggi materiali nel breve periodo, con la convinzione che tutti gli altri si stiano comportando alla stessa maniera.
Queste vicende hanno origine nella ricchissima, modernissima e onestissima Lombardia, dove prosperando hanno avuto modo di divincolarsi per anni, e di giungere agli altari delle cronache nello stesso delicatissimo momento.
L’Università dell’Insubria nega la cattedra da professore ordinario al migliore tra i candidati di un concorso da 9 anni e 5 verdetti; tempo e giudici non sono ancora riusciti a dissuadere del contrario la commissione giudicante o quantomeno ad insinuare il loro il minimo dubbio ("Il chirurgo è il migliore e quindi lo bocciano").
L’ignoto industriale bergamasco, invece si è distinto per una ventennale arlecchinata che fieramente rivendica ricordandosi puntualmente ogni anno di non presentare la dichiarazione dei redditi ("Le tasse? Sono vent'anni che non le pago").
Il senatore Laboccetta finisce con il farsi indagare per favoreggiamento avendo avuto la geniale idea di sottrarre un computer durante una perquisizione, per poi rivendicarne la proprietà e correre a depositarlo nei propri uffici di Palazzo Madama, rovesciandovi sopra la propria immunità parlamentare ("Bpm, pc sottratto alla Finanza indagato il senatore Laboccetta").
Tipiche scene da commedia all’italiana, che solo Marcello Mastroianni con il suo più famoso Tiberio può aiutarmi a superare, ritrovando un minimo di serenità: “Rubare è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria, mica come voi! Voi, al massimo... potete andare a lavorare!”
Queste vicende hanno origine nella ricchissima, modernissima e onestissima Lombardia, dove prosperando hanno avuto modo di divincolarsi per anni, e di giungere agli altari delle cronache nello stesso delicatissimo momento.
L’Università dell’Insubria nega la cattedra da professore ordinario al migliore tra i candidati di un concorso da 9 anni e 5 verdetti; tempo e giudici non sono ancora riusciti a dissuadere del contrario la commissione giudicante o quantomeno ad insinuare il loro il minimo dubbio ("Il chirurgo è il migliore e quindi lo bocciano").
L’ignoto industriale bergamasco, invece si è distinto per una ventennale arlecchinata che fieramente rivendica ricordandosi puntualmente ogni anno di non presentare la dichiarazione dei redditi ("Le tasse? Sono vent'anni che non le pago").
Il senatore Laboccetta finisce con il farsi indagare per favoreggiamento avendo avuto la geniale idea di sottrarre un computer durante una perquisizione, per poi rivendicarne la proprietà e correre a depositarlo nei propri uffici di Palazzo Madama, rovesciandovi sopra la propria immunità parlamentare ("Bpm, pc sottratto alla Finanza indagato il senatore Laboccetta").
Tipiche scene da commedia all’italiana, che solo Marcello Mastroianni con il suo più famoso Tiberio può aiutarmi a superare, ritrovando un minimo di serenità: “Rubare è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria, mica come voi! Voi, al massimo... potete andare a lavorare!”