domenica 9 dicembre 2012

Privilegio

Giunge veloce il tempo del voto, e sembra scontato che molti (probabilmente troppi) questa voltà non parteciperanno. Di quelli che parteciperanno si sa solo che lo faranno sospinti dall'idea che sia giusto cercare quel rinnovamento capace di mettersi alle spalle la "vecchia politica". Tecnici, primarie, parlamentiadi,  sono solo gli strumenti che istituzioni, partiti e movimenti sembrano adottare per convicerci che qualcosa presto cambierà in meglio.
Il meglio in democrazia ha sempre troppe faccie, e visti questi tempi che cerchiamo faticosamente di superare, tanti destineranno la propria scheda al Movimento 5 stelle con la sincera convizione che prima di tutto sarà bene ripartire da persone oneste, meglio se con delle idee. La visione è semplice, pulita, leale ed addirittura vincente se ogni  sondaggio posiziona M5S almeno al 18%.
In questo caso idee e persone continauno a contare davvero poco, finiamo per accontentarci di una rappresentanza costruita con giudizio e radicatà onestà, lontani da quel doppiofondo in cui la politica si rifugiava ogni qualvolta fosse chiamata a svolgere il propro ruolo, tutti convinti che indicando cittadini in grado di privarsi di quella cosa che chiamiamo privilegio tutto cambierà.
Tutto giusto, ma la cosa mi intristisce lo stesso perchè finisce per connotare negativamente il privilegio, dimenticandone la parte nobile che si nasconde dietro anni di abusi ed inganni: la responsabilità.

sabato 20 ottobre 2012

Uomini, non eroi

La diffamazione è un reato penale. E' una Legge, come tale discutibile, ma pur sempre un atto legale democraticamnete riconosciuto. Le vicissitudini che circondando Sallusti e lo vedeno alle porte del carcere mi hanno impressionato. Ho difronte l'immagine di un uomo vittima di se stesso, del proprio narcisimo, poco supportato dai fatti e sopratutto da quella corporazione giornalistica che grida alla scandalo ed alla vergogna. E' incredibile come l'Ordine e i Colleghi più disparati siano accorsi in difesa di idee e principi senza misurarsi con la vicenda per cui il direttore è stato considerato colpevole.

In tempi come questi in cui non esiste quotidiano, tv o radio che non si scagli contro qualsivoglia casta o privilegio assisto sbigottito ad una "lotta" ideologica che trasforma e riabilita il peggior giornalismo in vittima di un sistema arcaico ed ingiusto, mischiando ogni cosa in un vortice di emozioni, diritti e fin troppo pochi doveri.
Riflettendici è un po' la parabola di questi anni, in cui ogni evento finisce schiacciato, tritato e riasseblato, pronto a presentarci ogni volta nuovi eroi al servizio dell'umanità, quando invece ora siamo alla ricerca di uomini che prima di tutto sappiano misurarsi con i propri errori.

martedì 12 giugno 2012

Euro2012


Euro2012 potrebbe tranquillamente essere il titolo di un film apocalittico, uno di quelli in cui devastazione ed opulenza vengono sconfitti dalle scelte coraggiose di un manipolo di uomini che magari sfoggiano un lessico forbito, pieno di ideali e buone intenzioni. Per ora è solo una competizione calcistica dalla quale carpire, con l'aiuto degli "esperti", cruciali informazioni sullo svolgimento delle gare.

Dicono che la Spagna è favorita, ma non se gioca come il Barcellona; la Russia corre perchè è all'inizio del campionato, poi la Francia e l'Inghiliterra sono due squadrette, Ibrahimovic è la Svezia (ma fortunatamente non il contrario), l'Ucraina è debole ma tonica, l'Olanda un gruppo di solisti (ossimoro?), la Danimarca una sorpresa, l'Irlanda sfortunata (forse perché c'è Trappatoni?), la Croazia temibile, la Grecia lotta (per rimanere nell'euro?), mentre la Germania la solita teutonica costante. Poi il Portogallo che aiuta CristianoRonaldo a conquistare il Pallone d'oro, la Repubblica Ceca vuole fare esperienza e la Polonia togliersi delle soddisfazioni.
Ovviamente c'è anche l'Italia che fino all'altro giorno era lì per redimersi dall'ennesima brutta figura rimediata fuori dal campo, ora per provare a far bene (si spera sul campo).

Ammetto di averci capito davvero troppo poco, troppe figure retoriche o commenti tecnici umorali, sbavati ed arrangiati probabilmente con qualche ricerca con google per provare a coprire un silenzio che potrebbe dare l'impressione di non conoscere adegutamente l'argomento. Non mi resta che assistere a questo scempio con la fondata speranza che si giochi a calcio meglio di come lo si commenta.

mercoledì 30 maggio 2012

Retoriche


Il dilagare di questa retorica sul terremoto è sicuramente legata alla repentina e devastante capacità distruttiva degli eventi sismici, in grado di riorganizzare le priorità e rendere desiderabile ciò che fino a poco prima poteva apparire del tutto superfluo, costringendoci a ricominciare sempre da troppo lontano. 

Negli anni abbiamo conosciuto terremoti politici, giudiziari, scientifici, culturali, sportivi dai quali provare a trarre una lezione che potesse permetterci di andare avanti con maggiore serenità. Non so quante volte abbiamo potuto chiamarci soddisfatti ed osservare compiaciuti qualche trasformazione, ma i terremoti veri sono un'altra cosa: le persone muoiono, le comunità si smarriscono, cadono punti di riferimento, simboli, e ritornare ad una frugale quanto rituale quotidianità per molti diviene impensabile. 
Credo che solo così si possano giustificare e comprendere le retoriche che vogliono i due milioni di euro di una parata devoluti ai terremotati. Un gesto insignificante e demagogico capace forse di alleggerire le coscienze, ma implicitamente di schiacciare il significato di una celebrazione come quella del 2 giugno a quel macismo militare che certamente poco somiglia a questa nostra Italia, ma che in fondo vuole ricordare il servizio dello Stato a questa nostra Repubblica che, nonostante tutto, sta provando per l'ennesima volta a rinascere dalle proprie macerie.


giovedì 24 maggio 2012

Niente

A quest'ora avrei dovuto essere in giardino a falciare il prato alla ricerca di un senso di svagatezza che potesse allontanarmi dalle innumerevoli questioni che continuano a frullarmi per la testa. Elencarle sarebbe tanto inutile quanto noioso, vi finirei impigliato senza via d'uscita, così scrivo per svagarmi: parole vuote senza significato che non vogliono dire nulla più di quello che stanno già dicendo: niente.
A Capo - Ricomincio alzando lo sguardo, mi incanto a guardare la barra lampeggiante sullo schermo che riproduce questi stanchi momenti di inutilità. E' strano, ma ora non mi spiacerebbe accompagnarmi al ronzio di quella mosca che fino a qualche istante fa importunava le mie orecchie: il sottofondo delle auto di passaggio condite dal mormorio di sirene o clacson non allieva il mio rimpianto. Con quella mosca avrei finalmente la mia distrazione ed i prossimi minuti non mi apparirebbero così vuoti ed insignificanti. Avrei la mia missione, inuntile si intende, ma comunque un azione, buona per aggiustare questi momenti. Avrei potuto riempirli meglio di così? Sicuramente! Il prodigio kafkiano di Gregorio Samsa è un avvertimento, questa futile spirale deve lasciarmi andare...facebook!!!  Desolante ricaduta....

mercoledì 2 maggio 2012

Ricominciare

Per ricominciare credo che quanto segue sia davvero appropriato.

"Non ho mai creduto che la vita imiti l'arte, è una boutade che ha avuto fortuna perchè è facile, la realtà supera sempre l'immaginazione, per questo è impossibile scrivere certe storie, pallida evocazione di ciò che fu davvero. Ma lasciamo perdere le teorie, la storia te la racconto volentieri, ma se vuoi la scrivi tu, perchè su di me hai un vantaggio: non conosci chi l'ha vissuta. 

Per la verità lui mi ha solo raccontato l'antefatto, la conclusione l'ho saputa da un suo amico di poche parole; fra noi ci limitiamo a parlare di musica o di teoria degli scacchi, probabilmente se Omero avesse conosciuto Ulisse gli sarebbe sembrato un uomo banale. Credo di aver capito una cosa, che le storie sono sempre più grandi di noi, ci capitarono e noi incosapevolmente ne fummo protagonisti, ma il vero protagonista della storia che abbiamo vissuto, non siamo noi ma la storia che abbiamo vissuto."

(Tratto da "Fra generali" in "Il tempo invecchia in fretta" di Antonio Tabucchi)


domenica 5 febbraio 2012

Neve colpevole?

Questa storia delle nevicate devastanti e improvvise si ripete ogni anno, eppure rimaniamo sempre sorpresi...Intendiamoci, non sono uno di quelli che urla allo scandalo perchè con il freddo si forma il ghiaccio su strade e marciapiedi, ma sono contento di trovare il sale sparso in terra la mattina, lasciandomi per qualche secondo pervadere dall'illusione che qualcuno per una volta, ha pensato al posto mio. Così resto conquistato da questa corsa all'ultimo cm di neve utile a giustificare l'incapacità di alcuni ad affrontare quelle difficoltà che poi finisco inevitabilmente per trasformarsi in emergenze.

In effetti i giornalisti hanno strasformato una nevicata inconsueta nella tempesta perfetta, ma ad essere ancora più onesti c'è chi come Trenitalia o Alemanno è rimasto prigioniero delle proprie decisioni: mentre i primi garantisco i soliti pietosi livelli di servizio, il sindaco di Roma dichiara di essere pronto all'emergenza e poi trovandosi impreparato, invece di reagire come il proprio ruolo gli imporrebbe, scarica ogni responsabilità all'omino del meteo per aver sbaglaito le previsioni.

Così, mentre ognuno di noi affronta con fastidio i disagi tipici dell'inverno, spalando la neve davanti alla porta di casa, sono certo che presto partiranno  commissioni di inchiesta ed interrogazioni parlamentari, per cercare un nuovo colpevole che di certo non eviterà le solite brutte figure.

venerdì 13 gennaio 2012

La forza della leggenda

L’altro giorno ero in auto e alla radio passavano una di quelle notizie insensate che ti tengono compagnia mentre affronti il quotidiano traffico di fine giornata. 
Gesù ha vissuto tra 15 e i 30 anni in Giappone per poi tornarvi a seguito della crocifissione del fratello minore, sacrificatosi per proteggerlo, e vivere nel paese del sol levante fino a 106 anni.
Questa Storia che molti sospettano essere solo pubblicitaria pare avere riscontri storiografici in alcuni documenti giapponesi di più di 1500 anni, ma se provate a cercare qualche altra informazione con google, vedrete apparire i commenti più strani ed incredibili.
Ciascuno dice la sua, in un indistinto vociferare che alla fine non può che farti sorridere, e pensare a quanto semplice sia diventato diffondere una storia e trasformarla in leggenda.
 
Questa storia, vera o falsa che sia, ha finito per convincere più di qualcuno e far parlare di se. La curiosità alimenta la leggenda e con un pizzico di verità contribuisce a creare quel alone di mistero che conferisce credibilità a tutta la vicenda.
Questa strategia è talmente diffusa e consolidata che anche Attilio Befera, presidente dell’Agenzia dell’Entrate sembra averla messo in atto: i blitz a Cortina, i controlli selvaggi, i redditometri sicuri, le interviste rilasciate come veri propri proclami imperativi costruiscono l’immagine di una ineluttabile macchina alla quale è impossibile sfuggire.
Vorrei tanto che tutto ciò bastasse come deterrente, ma mentre il dubbio mi assale e mi chiedo se funzionerà, per le tv ed i giornali in città è arrivato un nuovo sceriffo: "Attila Befera". La leggenda continua…

martedì 3 gennaio 2012

Distrazione e Disordine


Ultimamente ho trascurato questo blog, non che mi mancassero spunti interessanti, ma più di tutto mi ha tradito quella voglia e quella dedizione che mi aveva accompagnato in questo percorso. Intendiamoci, non che fino ad ora abbia dovuto dedicarci molto tempo, ma abbastanza da farmi tentennare, da indirizzare la mia attenzione verso altre distrazioni. Questo blog era diventato troppo stabile ed ordinato per quelle che erano state le mie intenzioni fin dall'inizio.
Per qualcuno sarà da pazzi distrarsi in questo momento, ma io l'ho fatto, ho provato a confondermi, ad aspettare che ogni cosa imparasse ad andare magicamente al proprio posto, ad interessarmi di quella stabile continuità che più di qualcuno è convinto di vivere.


Vi confesso che questo giochino ha funzionato davvero male, così eccomi di nuovo a respirare gas instabili, a riflettere su paradossi ed intuizioni.Ho capito che ogni distrazione poteva benissimo entrare qui dentro, così ho adattato questo layout perché credo potrà sostenere e raccogliere più efficacemente le distrazioni che più mi attraggano, quel disordinatissimo ordine che da sempre da forma alle mie giornate e che mi aveva suggerito di respirare Ozono.

Cortocircuito

Alla fine dunque ci siamo. Assisto impotente ad un appiattimento culturale per me inverosimile. I fatti di Genova me lo mostrano crudamen...